Definizione di probiotici

Cosa dice il ministero della salute italiano

Definizione di probiotici

Con il termine PROBIOTICI si devono intendere quei microrganismi che, introdotti con l'alimento, siano in grado di raggiungere l'intestino in condizioni di vitalità ed esercitare una azione salutistica.

Caratteristiche dei microrganismi probiotici

I microrganismi per essere considerati probiotici devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • essere di PROVENIENZA INTESTINALE. I microrganismi probiotici devono essere normali componenti della microflora dell'intestino umano in condizioni di salute;
  • essere assolutamente SICURI per l'impiego nell'uomo senza causare effetti collaterali specialmente in pazienti debilitati o immunocompromessi;
  • essere ATTIVI e VITALI alle condizioni ambientali che sono presenti a livello intestinale;
  • essere RESISTENTI ad un basso pH, al succo gastrico, alla bile ed al succo pancreatico;
  • essere in grado quindi di PERSISTERE, almeno temporaneamente, nell'intestino umano;

I microrganismi probiotici possono avere attività nel:

  • SINTETIZZARE SOSTANZE AD AZIONE ANTIMICROBICA.
    La possibilità di sintetizzare sostanze ad attività antibatterica come le batteriocine; sostanze con azione simile alle batteriocine: acido lattico e perossido di idrogeno conferiscono ad alcuni microrganismi una vera e propria attività antimicrobica diretta.
  • STIMOLARE LA RISPOSTA DEL SISTEMA IMMUNITARIO INTESTINALE (GALT: Gut Associated Lymphoid Tissue) per proteggere, in maniera indiretta, l'ospite dall'insediamento e/o dal raggiungimento di livelli numerici pericolosi da parte dei germi patogeni presenti nell'intestino. E' stato dimostrato che alcuni batteri sono in grado di aumentare il titolo di IgA, di aumentare l'attività macrofagica, aumentare il numero di cellule killer, cellule T, interferone ed interleuchine.
  • MIGLIORARE E STABILIZZARE LA FUNZIONE DI BARRIERA INTESTINALE (es. costituzione di un biofilm protettivo, diminuzione della permeabilità intestinale, ecc.).